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ETICA E SCIENZA CONTRO GLI ANIMALI NEI CIRCHI

L’ETICA, L’ETOLOGIA, LA PSICOLOGIA E LE SCIENZE VETERINARIE SOSTENGONO LA PROPOSTA DI LEGGE, ATTUALMENTE IN ULTIMA FASE DI ANALISI ALLA CAMERA, CHE MIRA ALL’ABOLIZIONE DELL’USO DI ANIMALI NEI CIRCHI.

L’abolizione degli animali esotici dalle attività circensi si prefigge l’obiettivo di preservare il benessere degli animali, inteso non solo in funzione del Welfare, ma anche e soprattutto del Welbeing. Sebbene la distinzione tra i due concetti sia sottile e difficilmente intuibile si può affermare che il concetto di Welfare si riferisca al rispetto dello stato di buona salute, evitando abusi, sofferenza e sfruttamento da parte degli esseri umani, mantenendo adeguati standard di sistemazione, alimentazione e cure generali, favorendo la prevenzione ed il trattamento di eventuali patologie.

All’interno della maggior parte dei circhi, si ritiene che gli animali possano soddisfare i loro bisogni fisici e vitali (Welfare) ma non quelli di Welbeing: un concetto profondamente più radicato nel benessere psico-fisico e legato alle necessità biologiche specie-specifiche.
In primo luogo, gli animali dovrebbero vivere la vita “naturale” dell’essere animale, come tali. Il soddisfacimento dei comportamenti innati, il rispetto della natura etologica e fisiologica della specie, vengono meno in un contesto in cui, ad esempio, specie appartenenti a continenti diversi si trovano a condividere lo stesso ambiente, o ancora più drastica è la condivisione e l’attività quotidiana di animali che etologicamente dovrebbero trovarsi in un rapporto diadico preda-predatore.
Qualsiasi elemento di frustrazione, obbligo o apprendimento forzato che viene imposto all’animale non appartiene al concetto di Welbeing.

Lo stesso stretto ed inevitabile rapporto con l’Uomo per specie che non si sono co-evolute con l’essere umano, include una condizione contro natura ed una situazione di distress per l’individuo. E’ quindi basilare comprendere la differenza tra gli animali esotici addomesticati e quelli domestici. Nella terminologia, si definisce addomesticato un singolo individuo appartenente ad una specie selvatica, mentre domestica è un’intera specie (o sottospecie) nel suo complesso. Nel corso di molte migliaia di anni, solo poche specie sono state addomesticate o si sono auto-addomesticate, mentre altre potrebbero non esserlo mai, nemmeno dopo molte generazioni di allevamento selettivo. Una specie animale è considerata domesticata quando ha subito modifiche genetiche che ne alterano l’aspetto, la fisiologia, e conseguentemente il comportamento.
Animali selvatici quali tigri, leoni, giraffe o elefanti hanno subito processi evolutivi indipendenti dall’Homo sapiens; cosa che non è successa per i cani o i gatti. Per tale ragione, il rapporto con l’Uomo non è una condizione naturale per le specie selvatiche.

Per un animale appartenente ad una specie selvatica, quindi non domestica, è profondamente innaturale compiere azioni la cui finalità e la cui causa prossima sono così lontane da quello che è il suo repertorio comportamentale specie-specifico. Inoltre, non esistono differenze genetiche ancora dimostrate tra individui di specie selvatiche nati e cresciuti in cattività e i loro conspecifici del tutto selvatici. E per quanto rispetto ci sia nella salvaguardia e nelle cure verso l’animale utilizzato per gli spettacoli, già il fatto che lo si stia privando della sua natura, del suo repertorio comportamentale, della libertà di scelta e di manifestare i suoi istinti, è una violenza.
Altresì importante è sottolineare l’effimero apporto educativo e conservazionistico delle attività circensi. Sia a livello culturale e sociale, sia a livello scientifico.
Per concludere, si intende far luce sull’importanza di questo disegno di legge nell’impatto sociale nel futuro. Sebbene il destino degli animali attualmente ospiti sia cautelato e organizzato, l’effetto della legge andrebbe a promuovere un futuro italiano più etico e attento al rispetto degli animali, dove nessun altro individuo sarà commercializzato e utilizzato per fini puramente economici e ludici.

Chiara Grasso & Christian Lenzi

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Autore

Etologa

Laurea Magistrale in Evoluzione del Comportamento Animale e dell'Uomo presso l'Università di Torino. Dopo aver svolto uno stage formativo presso il "Bioparc Valencia" (Valencia, Spagna) ed essere stata guida naturalista e ricercatrice presso "Monkeyland Primate Sanctuary" (Plettenberg Bay, Sudafrica), ha ricoperto il ruolo di Wildlife Manager presso "Kids Saving the Rainforest - Wildlife Sanctuary and Rescue Center" (Quepos, Costa Rica). E' stata finalista nazionale del contest di comunicazione scientifica "Famelab 2018" ed ha partecipato come relatrice a TEDxRovigo 2019. Dal 2019 è guida escursionistica ambientale certificata e socia della Società Italiana di Etologia. Nel 2020 ha ottenuto l'attestato FGASA come guida safari in Africa e il certificato di Track and Sign da Cybertracker level I. Attualmente si occupa di divulgazione scientifica presso l'Associazione ETICOSCIENZA. Da marzo 2021 è stata nominata all'interno del Consiglio di Amministrazione del Bioparco di Roma.

chiaragrasso.eticoscienza@gmail.com