La chiamano l‘estinzione silenziosa ed é quella delle giraffe, con la loro altezza forse il piú maestoso ed imponente dei mammiferi, il cui numero negli ultimi 30 anni è calato del 40%. L’allarme è stato lanciato dalla International Union for Conservation of Nature (IUCN), nel corso di un convegno sulla biodiversità a Cancun in Messico nel corso del quale é stata aggiornata la cosiddetta lista rossa delle specie a rischio (Red List of Threatened Species).
Secondo gli esperti, il crollo dei numero è finora passato inosservato nelle zone dell’Africa sub Sahariana ed è dovuto all’espansione della superficie adibita alla coltivazione e alla caccia.
“Siamo abituati – ha detto Julian Fennessy, specialista in giraffe dell’Iucn – a vedere le giraffe durante i safari, allo zoo, ma la gente non si rende conto che questi animali maestosi stanno andando incontro ad un’estinzione silenziosa. Esse sono a rischio non solo per l’estensione della superficie coltivabile per sfamare la crescita della popolazione umana, ma anche per le guerre civili e soprattutto per la caccia”.
Sembra infatti che la carne di giraffa sia ricercata nella aree di conflitto come il sud Sudan. Il tutto con gli aggravanti della siccità e dei cambiamenti climatici.
Secondo gli esperti, negli ultimi 10 anni, gli statunitensi hanno importato 21,402 ossa, 3,008 pezzi di pelle e 3,744 di trofei di caccia di giraffe.
Si stima che almeno 3,700 sono state uccise allo scopo della caccia sportiva, per i trofei.
Ma… LA SOLUZIONE ESISTE!
Alcune sottospecie di Giraffa camelopardalis potrebbero non sopravvivere alla caccia per trofeo, che Trump continua a finanziare e promuovere. Ma ad altre, invece, potrebbe gioviare positivamente l’impatto dell’eco-turismo e dei safari. Gli esperti della IUCN riportano i dati secondo cui in Sudafrica, dove è ormai consolidato il turismo poco invasivo nelle riserve naturali, con le tasse di ingresso nei parchi naturali per i turisti, il numero di giraffe è in aumento. L’eco turismo rispettoso (dove non c’è interazione con animali selvatici) è l’unica soluzione a questa estinzione e permette, grazie agli ingressi dei turisti, di poter attuare programmi anti bracconaggio e di conservazione
Etologa
Laurea Magistrale in Evoluzione del Comportamento Animale e dell’Uomo presso l’Università di Torino. Dopo aver svolto uno stage formativo presso il “Bioparc Valencia” (Valencia, Spagna) ed essere stata guida naturalista e ricercatrice presso “Monkeyland Primate Sanctuary” (Plettenberg Bay, Sudafrica), ha ricoperto il ruolo di Wildlife Manager presso “Kids Saving the Rainforest – Wildlife Sanctuary and Rescue Center” (Quepos, Costa Rica). E’ stata finalista nazionale del contest di comunicazione scientifica “Famelab 2018” ed ha partecipato come relatrice a TEDxRovigo 2019. Dal 2019 è guida escursionistica ambientale certificata e socia della Società Italiana di Etologia. Nel 2020 ha ottenuto l’attestato FGASA come guida safari in Africa e il certificato di Track and Sign da Cybertracker level I. Attualmente si occupa di divulgazione scientifica presso l’Associazione ETICOSCIENZA. Da marzo 2021 è stata nominata all’interno del Consiglio di Amministrazione del Bioparco di Roma.
chiaragrasso.eticoscienza@gmail.com
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