IN ITALIA SI POTRA’ NUOTARE CON I DELFINI IN CATTIVITÀ. MA È CORRETTO?
Mentre l’opinione pubblica sembrava avvicinarsi finalmente ad un concetto sano di etica e rispetto animale, il mondo e la politica italiana sembrano nuotare nel verso contrario.
E oltre alla politica che nuota controcorrente, ora a nuotare saranno anche migliaia di turisti, ma non da soli. Con i delfini. Nei delfinari. È legge.
Ebbene sì, perché se da una parte sempre di più la scienza e l’etica condannano le interazioni con animali selvatici,condannano gli spettacoli con animali e condannano un concetto di cattività vecchio e fine a sé stesso, dall’altra parte gli interessi economici di centinaia di delfinari e di acquari vivono delle entrate dei turisti a discapito del benessere dei loro cetacei.
E così, pochi giorni fa, il ministro dell’ambiente Galletti ha abolito la legge che vietava il nuoto con i delfini. Se non bastassero le evidenze scientifiche a sostegno del divieto di nuoto con i delfini in cattività da parte del pubblico, la rimozione di questo divieto ad opera del Decreto 20 dicembre 2017, risulta ancora più sorprendente alla luce del fatto che lo stesso Ministro dell’Ambiente Galletti aveva ribadito il divieto di questa pratica, soltanto due anni fa, con il “suo” Decreto 28 maggio 2015. Questa legge è stata una sorpresa, nessuno sapeva nulla, il che puzza di sporco e di interessi economici e politici. Interessi di un’Italia che va controcorrente al rispetto progresso Europeo sul benessere e la conservazione degli animali.
Il governo si giustifica dicendo che il nuoto con i delfini e gli spettacoli con questi avvicinano il pubblico al rispetto e all’educazione verso i cetacei (…un controsenso…). Nonostante il fatto che studi scientifici dimostrano chiaramente quanto il benessere dei delfini sia compromesso in cattività poiché sono esseri estremamente intelligenti, cognitivamente complessi, sociali e sensibili, l’esperto di Cetacei Joan Gonzalvo ha dichiarato: “Ritengo che il termine “spettacolo” sia quello più calzante per descrivere ciò che ho osservato […] In tutti gli spettacoli, accompagnati da musica ad altissimo volume, i delfini hanno eseguito soprattutto giochi ed acrobazie, consistenti in salti e piroette. Questi spettacoli hanno manifestato chiaramente la ricerca di effetti spettacolari o comici, attraverso la presentazione di comportamenti innaturali degli animali invece che cercare di mostrare come essi si comportano in un ambiente naturale, dinamico e in rapida evoluzione. Le performance dei delfini hanno espresso soltanto comportamenti condizionati, non paragonabili a quelli dei delfini allo stato selvatico o estremamente esagerati o alterati.”.
Se quindi, i delfinari e gli spettacoli con i delfini sembravano il peggio auspicabile, ora il Governo ci ha dato modo di sperimentare che al fine non c’è mai peggio. E con i delfini ora ci nuotiamo, calpestando ogni conoscenza etologica e di benessere animale. Calpestando il rispetto per gli animali, ancora una volta.
Chiara Grasso
Fonti:
www.quotidiano.net/benessere/animali/animali-delfinari-lav-1.3644469
Seguici sui socialEtologa
Laurea Magistrale in Evoluzione del Comportamento Animale e dell’Uomo presso l’Università di Torino. Dopo aver svolto uno stage formativo presso il “Bioparc Valencia” (Valencia, Spagna) ed essere stata guida naturalista e ricercatrice presso “Monkeyland Primate Sanctuary” (Plettenberg Bay, Sudafrica), ha ricoperto il ruolo di Wildlife Manager presso “Kids Saving the Rainforest – Wildlife Sanctuary and Rescue Center” (Quepos, Costa Rica). E’ stata finalista nazionale del contest di comunicazione scientifica “Famelab 2018” ed ha partecipato come relatrice a TEDxRovigo 2019. Dal 2019 è guida escursionistica ambientale certificata e socia della Società Italiana di Etologia. Nel 2020 ha ottenuto l’attestato FGASA come guida safari in Africa e il certificato di Track and Sign da Cybertracker level I. Attualmente si occupa di divulgazione scientifica presso l’Associazione ETICOSCIENZA. Da marzo 2021 è stata nominata all’interno del Consiglio di Amministrazione del Bioparco di Roma.
chiaragrasso.eticoscienza@gmail.com