ETICOSCIENZA – Associazione di Etologia Etica®

QUANDO IL TROPPO AMORE METTE IN PERICOLO GLI ANIMALI SELVATICI

Visitor unwisely and illegally feeding a human-habituated Red Fox (Vulpes vulpes) in the Longmire area of Mount Rainier National Park, Washington State, USA, Mount_Rainier_Longmire-165 [Note: no model release; use for editorial purposes only]

In precedenza, vi avevamo già descritto quanto possa essere dannosa l’interazione con animali selvatici (qui l’articolo) e la diffusione di immagini distorte tramite i Social Media (qui l’articolo).

 

In quanto caso vi presentiamo un esempio di quello che può succedere quando un individuo appartenente ad una specie selvatica, come un capriolo, venga abituato alla vicinanza con gli esseri umani, venendo tranquillamente alimentato e accarezzato dalle persone.

Questa controproducente necessità di “dare amore” porta a conseguenze inaspettate, mettendo in pericolo gli animali stessi. Paradossalmente, in questo caso l’animale sarà costretto a vivere in cattività, essendo troppo umanizzato per vivere in Natura, e sarà sottoposto ad un programma riadattativo che gli permetterà, auspicabilmente, di tornare a vivere libero.

 

Fonte: La Stampa

 

Ecco l‘articolo pubblicato online da La Stampa il 3 Novembre 2018, dal titolo “Il giovane capriolo troppo amico dell’uomo salvato nei boschi di Giaveno“:

 

“Il suo insolito comportamento amichevole nei confronti dell’uomo non era sfuggito agli abitanti delle borgate di Giaveno che da alcune settimane avevano cominciato ad accarezzarla, filmarla e perfino darle da mangiare e fotografarsi insieme a lei: una femmina di capriolo di circa 18 mesi che aveva intenerito anche alcuni cacciatori di passaggio. Ma proprio questo suo atteggiamento socievole, tutt’altro che da animale selvatico, l’avrebbe prima o poi messa in grave pericolo. E così l’amore per le coccole dell’uomo le è costato la libertà: ieri, venerdì 2 novembre, gli agenti faunistico-ambientali della Città metropolitana l’hanno catturata e portata in un centro specializzato per rieducarla alla vita in ambiente naturale.

«Lasciarla in libertà in quelle condizioni l’avrebbe esposta a seri rischi – spiegano gli esperti -. Sarebbe caduta presto facile preda di lupi o di malintenzionati». Il primo incontro con i cacciatori si era concluso con l’offerta di una mela da parte degli uomini con le doppiette. Ma la sua è stata pura fortuna. «Pensiamo che la giovane femmina sia stata avvicinata quando era piccola da persone che le hanno offerto latte e cibo dopo averla trovata da sola – continuano gli addetti del Servizio tutela fauna e flora dell’ex Provincia -. Allevata per un po’, quando è cresciuta, è stata probabilmente liberata nei boschi». Ma ormai era troppo tardi per recuperare le giuste abitudini.

Il giovane esemplare di capriolo ormai pericolosamente addomesticato vivrà per qualche tempo all’Oasi degli Animali di San Sebastiano da Po, dove è stato trasportato ieri sera. Nel centro convenzionato con la Città Metropolitana l’esemplare di capriolo che si è fatto catturare facilmente nel cortile di una casa sarà riadattato a vivere da solo, recuperando l’istinto alla fuga di fronte ad altri animali e persone: condizione indispensabile per non rischiare la vita nei boschi. La sua storia ci ricorda, come sottolinea la consigliera metropolitana con delega all’ambiente Barbara Azzarà, «che salvo quando si trovano in evidente difficoltà o feriti, bisogna evitare di recuperare piccoli animali selvatici ritenendoli abbandonati dalla madre, perché così facendo possono sviluppare l’imprinting verso l’uomo, e perdere la naturale diffidenza. E ciò li espone a gravi pericoli futuri». Meglio, invece, rivolgersi agli addetti del progetto Salviamoli insieme della Città metropolitana, telefono 011/861.6987.”

 

Fonte: https://www.lastampa.it/2018/11/03/cronaca/il-giovane-capriolo-troppo-amico-delluomo-salvato-nei-boschi-di-giaveno-RBrGhImIiyHxuW1Itb7hTO/pagina.html?fbclid=IwAR0ntDRsRFI_2AOqQ3P0lq0CMZDnz7F6Vf7fasVBiH3AUlZGPf2DryWdv5Q

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