“Sei fortunata, lui ha scelto te”. Ecco la frase del nuovo film, a nostro avviso, diseducativo che vedremo presto sui grandi schermi.
Mia e il leone bianco – la storia di una ragazzina che vive in mezzo agli animali africani, a cui viene regalato un leone bianco che diventa il suo animale domestico. Il padre lo vuole poi vendere ai bracconieri e lei scappa con il felino, rilasciandolo in Natura.
Tralasciando il fatto che nel 2019 sia profondamente retrogrado e quasi ridicolo l’utilizzo di animali veri per fare i film, questo lungometraggio francese presenta tutti gli aspetti di un pericoloso prodotto potenzialmente diseducativo e controproducente.
Suricati, facoceri, zebre e altri animali selvatici ammaestrati per l’industria cinematografica – quando nel 2019, ormai si utilizzano solo film in live motion, ossia senza più la necessità di ammaestrare animali vivi, utilizzando solo le immagini al computer.
Un film che promuove l’interazione con i leoni e gli altri animali selvatici, come fosse giusto, sano e normale – calpestando ogni verità scientifica ed etica degli studi contro l’interazione tra animali selvatici e Uomo e pubblicizzando la detenzione di leoni e selvatici come animali da compagnia, rischiando potenzialmente di favorire quindi il pet trade, (commercio illegale di animali esotici) e la creazione di strutture pericolose come i finti santuari africani.
Scopri qui perchè è scientificamente ed eticamente sbagliato interagire con gli animali selvatici
—> www.eticoscienza.it/2018/10/18/perche-e-sbagliato-interagire-con-gli-animali-selvatici/
Abbracci, coccole e carezze: ecco cosa traspare dal film. Ecco cosa viene trasmesso: un leone, se vuoi, può essere tuo, lo addomestichi e diventerà il tuo gattone speciale.
Questo è purtroppo il messaggio che viene divulgato. Un messaggio sbagliato e profondamente diseducativo che veicola un’idea ed una visione errata dell’etologia dei selvatici e sopratutto del rapporto sano e naturale che (non) dovrebbe esserci tra loro e noi.
Nello spettatore può scattare l’invidia per quella ragazzina (…”sei fortunata, lui ha scelto te”) e il desiderio di avere anche noi un leone come animale da compagnia, da poter abbracciare e amare.
Ma ricordiamoci che un leone non ha bisogno di amore, ha bisogno di rimanere selvatico e non di vivere come un gatto, solo per il nostro diletto e il nostro egoismo.
Scopri qui, perchè è pericoloso divulgare immagini e video di selvatici che interagiscono con l’Uomo
—> www.eticoscienza.it/2018/08/25/perche-e-sbagliato-pubblicare-selfie-con-animali-selvatici/
—> www.eticoscienza.it/2018/10/18/divulgare-immagini-di-selvatici-come-fossero-domestici-ecco-cosa-non-si-sa/
Gli animali utilizzati per il film, sono stati quindi ammaestrati per essere spettacolarizzati ed utilizzati come star, in un film che appare ben poco etico nei confronti degli animali.
Oltretutto, si veicola l’idea, a livello scientifico profondamente errata, che un animale selvatico, dopo aver vissuto determinati anni in cattività a contatto con l’Uomo, possa essere liberato in Natura.
Cosa che, purtroppo, chiaramente non è.
Per concludere, a nostro avviso non è questo il modo corretto per sensibilizzare ed educare sul mondo animale.
Non è questo il modo di veicolare l’idea che la caccia per trofeo sia sbagliata.
Probabilmente l’idea del regista era anche buona e a fin di bene, credendo di creare empatia con i leoni, in modo da diminuirne la caccia – ma veicolando il messaggio in questo modo, di sicuro non si va a creare empatia nei bracconieri e anzi, si rischia l’effetto contrario, cioè quello di far credere che il rapporto con i leoni sia normale e sano e pertanto si va a contribuire al commercio illegale di leoni – creando pane per i denti dei bracconieri.
Rispetta il selvatico, LASCIALO SELVATICO. Il suo posto è in Natura, non tra le tue braccia!
Chiara Grasso
Seguici sui socialEtologa
Laurea Magistrale in Evoluzione del Comportamento Animale e dell’Uomo presso l’Università di Torino. Dopo aver svolto uno stage formativo presso il “Bioparc Valencia” (Valencia, Spagna) ed essere stata guida naturalista e ricercatrice presso “Monkeyland Primate Sanctuary” (Plettenberg Bay, Sudafrica), ha ricoperto il ruolo di Wildlife Manager presso “Kids Saving the Rainforest – Wildlife Sanctuary and Rescue Center” (Quepos, Costa Rica). E’ stata finalista nazionale del contest di comunicazione scientifica “Famelab 2018” ed ha partecipato come relatrice a TEDxRovigo 2019. Dal 2019 è guida escursionistica ambientale certificata e socia della Società Italiana di Etologia. Nel 2020 ha ottenuto l’attestato FGASA come guida safari in Africa e il certificato di Track and Sign da Cybertracker level I. Attualmente si occupa di divulgazione scientifica presso l’Associazione ETICOSCIENZA. Da marzo 2021 è stata nominata all’interno del Consiglio di Amministrazione del Bioparco di Roma.
chiaragrasso.eticoscienza@gmail.com
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