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UOMO E ANIMALI SELVATICI: CONOSCERE, RISPETTARE E CONVIVERE

Contributo esterno di Silvia Missaggia, divulgatrice scientifica e nostra associata.

 

Convivere con gli animali selvatici è possibile e ogni convivenza inizia con la conoscenza e il rispetto. Comprendere il comportamento e le abitudini della fauna è il primo passo; purtroppo, non è così raro trovare in rete articoli che creano allarmismo facendo passare per sensazionali degli eventi del tutto naturali.

È il caso dei lupi in Italia, presi spesso di mira per creare angoscia e paura; capita di leggere articoli che parlano della loro attività di predatori come uno spettacolo macabro e osceno. Il lupo è un cacciatore e si nutre di altri animali, come cervi, caprioli e cinghiali: nessuno show dell’orrore, ma un semplice comportamento istintivo e naturale.

Esistono sintonie uomo-animale che portano a riflettere; ci sono popolazioni che considerano la fauna selvatica una parte importante della propria storia e della propria cultura.

Ad esempio, a Bazoulé, un villaggio del Burkina Faso, gli abitanti convivono in modo pacifico con i coccodrilli. Non si tratta di uno zoo, ma del risultato di un rapporto antico portato avanti da generazioni.

Una leggenda locale narra che, durante una grave siccità, dei coccodrilli abbiano guidato le donne fino a una sorgente d’acqua sconosciuta. I grandi rettili sono quindi diventati sacri e vengono trattati con grande rispetto, senza alimentare paure impulsive nei confronti degli animali.

Possiamo credere o no nelle leggende, ma quello che accade a Bazoulé è un ottimo caso di convivenza pacifica, anche se può sembrare estremo.

Torniamo in Italia. Come comportarsi con gli animali selvatici?

Partiamo dal concetto che non è una regola che un animale selvatico attacchi l’uomo; anzi, è probabile che scapperà appena si accorgerà della nostra presenza.

Se dovessimo trovarci di fronte ad animali non domestici, non avviciniamoci troppo. Osserviamoli da distante, soprattutto se si trovano in situazioni delicate, per esempio mentre stanno mangiando o se hanno dei cuccioli al seguito. Evitiamo di infastidirli o provocarli o mandarli in uno stato di panico. Non cerchiamo di interferire con le attività naturali, come provare a salvare una preda che sta per essere cacciata. Cerchiamo di scacciare gli animali con rumori forti e urla solo se la situazione è realmente pericolosa; altrimenti, come si dice, non andiamo a cercarcele.

Adottiamo gli accorgimenti spiegati dagli esperti ed evitiamo di andare in zone dove non ci sentiamo sicuri. Ci sono dei dubbi? Chiediamo e informiamoci. Le guide naturalistiche e gli organi di competenza sapranno dare le informazioni giuste sul comportamento da tenere in presenza di una determinata specie. Adottiamo anche piccoli accorgimenti quotidiani per evitare situazioni a rischio; ad esempio, non lasciamo i bidoni dell’umido aperti, in modo da non attirare animali vicino alle case.

Nel caso degli allevatori la situazione deve essere analizzata con attenzione; alcuni hanno già compreso che la convivenza con i predatori è possibile, grazie all’utilizzo di cani da pastore adeguati e di strutture come i recinti elettrici.

L’obiettivo è che sempre più persone comprendano che la conoscenza, il rispetto e l’analisi delle soluzioni siano la strategia migliore per convivere in pace con la natura.

Silvia Missaggia

Fonti:

http://www.pngp.it/vivere-nel-parco/convivere-con-il-lupo-si-pu%C3%B2

http://www.nationalgeographic.it/multimedia/2018/11/15/news/appennini_abruzzo_lupi_pastori_e_cani-4182373/

https://www.travelglobe.it/natura/burkina-faso-nel-villaggio-dei-coccodrilli-sacri/

Foto:

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Autore

Articolo scritto da un nostro associato o un collaboratore esterno dell'Associazione ETICOSCIENZA