"Un futuro per GAIA". Partecipa al nostro progetto di riforestazione

GLI INSETTI STANNO SPARENDO: LE CONSEGUENZE SARANNO DISASTROSE

Articolo di Silvia Missaggia, che ha seguito e superato positivamente il nostro corso di Comunicazione e Divulgazione Scientifica

Stiamo vivendo la sesta estinzione di massa nella storia della Terra. La causa è l’impatto dell’uomo, che minaccia e modifica l’equilibrio tra ambiente e specie viventi.

Tra gli animali, gli insetti sono i più abbondanti e la loro presenza ha un ruolo fondamentale negli ecosistemi. Sono sopravvissuti a eventi climatici e ambientali estremi e sono arrivati a colonizzare ogni continente; nonostante le incredibili capacità d’adattamento, il loro futuro è a rischio. Di conseguenza, lo è anche il nostro.

Non è un’esagerazione: gli insetti impollinatori, come le api, sono responsabili di circa il 75% delle coltivazioni della Terra. Un dato più che rilevante, se si conta che circa il 60% della popolazione mondiale dipende dall’agricoltura per sopravvivere.

Inoltre, sono essenziali per la riproduzione e l’espansione delle specie vegetali, perché sono la chiave della loro riproduzione. Sono il nutrimento principale di molti animali e svolgono un’attività importante per gli ecosistemi, perché riciclano i nutrienti e controllano i parassiti.

I dati rivelano che circa il 40% delle specie di insetti sta subendo un drastico declino. Un terzo di questi è gravemente minacciato. Il tasso d’estinzione degli insetti è ben 8 volte più veloce rispetto a quello di mammiferi, uccelli e rettili. Considerando che la popolazione umana mondiale è in aumento, con il conseguente aumento del bisogno di cibo, questi dati devono portare a una profonda riflessione.

Le previsioni sono preoccupanti: tra 100 anni gli insetti potrebbero sparire.

L’effetto a catena colpirà tutti gli ecosistemi, con conseguenze catastrofiche sugli altri animali e sull’uomo.

La causa principale dell’estinzione è l’agricoltura intensiva, per il grande uso di pesticidi e per l’eliminazione della biodiversità nelle aree coltivate. Altri motivi di scomparsa sono il cambiamento climatico, l’impatto delle specie invasive e l’espansione dell’urbanizzazione, che causa la perdita degli habitat occupati dagli insetti.

L’impronta dell’uomo si fa sentire anche per le altre specie. Dal 1970 l’uomo ha sterminato circa il 60% dei vertebrati (pesci, anfibi, rettili, uccelli e mammiferi); ci sono voluti, quindi, meno di 50 anni per diminuire in modo drastico le popolazioni di vertebrati sulla Terra.

Sarà necessario guardare in faccia la crescente scarsità delle risorse. I ricercatori sostengono che se l’uomo non cambierà il modo di produrre cibo, gli insetti si estingueranno in circa un secolo e le conseguenze, come già detto, saranno catastrofiche.

Silvia Missaggia

Fonti:

https://www.theguardian.com/environment/2019/feb/10/plummeting-insect-numbers-threaten-collapse-of-nature?CMP=share_btn_fb&fbclid=IwAR3Gw7-ELLmPPNGiBUD3WfKskSJGT2FyahIaEuBBDJohX9NXvlHepHS2bPE

https://www.lifegate.it/persone/news/rischio-estinzione-insetti-entro-secolo

https://www.wwf.it/il_pianeta/impatti_ambientali/acqua/?43300/In-44-anni–collassato-il-60-dei-vertebrati

https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0006320718313636

https://www.researchgate.net/publication/6943756_The_Sublethal_Effects_of_Pesticides_on_Beneficial_Arthropods

Foto:

Photo by Natalia Prekurat on Unsplash

Photo by Johny Goerend on Unsplash

Photo by Maxime Gilbert on Unsplash

Photo by Manlake Gabriel on Unsplash

Seguici sui social

Autore

Articolo scritto da un nostro associato o un collaboratore esterno dell'Associazione ETICOSCIENZA