L’orso polare, il panda, il rinoceronte…questi sono alcuni degli animali a noi più noti che purtroppo stanno scomparendo dal nostro pianeta.
E in Italia? Vi sono specie appartenenti alla fauna autoctona del nostro paese che sono sull’orlo dell’estinzione? La risposta è SI’ e non solo non sono poche ma a molte non avremmo mai pensato!
A cura di Sara Boninsegna
“C’è qualcosa di grandioso in questa concezione per cui la vita, con le sue diverse forze, è stata originariamente infusa in poche forme o in una sola; e, mentre il nostro pianeta continuava a ruotare secondo la legge costante della gravitazione, da un così semplice inizio si sono evolute e tuttora si evolvono innumerevoli forme, bellissime e meravigliose” Charles Darwin, 1859. Questo è ciò che oggi chiamiamo Biodiversità.
COS’E’ LA BIODIVERSITA’?
La biodiversità o diversità biologica è il risultato di processi evolutivi, la varietà degli esseri viventi sul nostro pianeta misurata a livello genetico, eco-sistemico e di popolazione.
La biodiversità è fondamentale per l’uomo anche da un punto di vista economico, basti pensare ai processi naturali di depurazione dell’acqua e dell’aria, all’impollinazione o alla decomposizione delle sostanze organiche da parte di innumerevoli micro- organismi. Ogni specie ha un ruolo chiave per la stabilità degli ecosistemi e una sua scomparsa potrebbe portare ad alterazioni e conseguenze anche importanti.
La diversità biologica non è equamente distribuita sul nostro pianeta ed è influenzata da gradienti latitudinali e altitudinali.
Le attuali stime del numero totale di specie sulla Terra variano da 5 a 100 milioni in prevalenza a valori medi di gradiente, delle quali meno di 2 milioni sono le specie note e designate con un nome scientifico.
Oggi le popolazioni di specie sono in forte declino in quasi tutti gli habitat, sembra che stiamo perdendo da 2 a 5 specie all’ora solo nelle foreste tropicali (ISPRA).
Se dunque la Biodiversità è l’equilibrio tra speciazione (quindi nascita di nuove specie) e estinzione, stiamo assistendo ad una tendenza rapida verso la seconda strada (J.S. SINGH 2012).
Una delle cause primarie di perdita della variabilità in specie sono i cambiamenti climatici e l’inquinamento atmosferico che stanno portando a alterazioni ad alto impatto ambientale.
Ma non solo: lo sfruttamento delle risorse ambientali, le desertificazioni, l’uso di pesticidi, la perdita di zone umide…, stanno portando moltissime specie sull’orlo dell’estinzione.
Un uso corretto delle risorse del nostro pianeta, la conservazione degli ecosistemi anche attraverso l’istituzione di aree protette per la conservazione delle specie sono fra i metodi che sono stati e tutt’ora si sta mettendo in atto per tutelare la variabilità specifica e genetica della Terra.
Se quindi il concetto di biodiversità è strettamente interconnesso e inversamente proporzionale a quello di estinzione, occorre conoscere quali siano effettivamente le specie a rischio e valutare la messa in atto di tecniche per la loro conservazione.
Attraverso monitoraggi specie-specifici e censimenti vengono stimati i livelli di popolazione da mondiale a locale e attraverso il rapporto su scala temporale ne vengono valutate le evoluzioni o involuzioni numeriche.
LA SITUAZIONE IN ITALIA
L’ Italia è probabilmente del nostro continente con la maggior biodiversità sia ecosistemica che di specie; grazie alla sua altissima variabilità bio-geografica ha innumerevoli siti di importanza comunitaria e mondiale.
Secondo l’Ispra (l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) “l’Italia è il paese europeo che in assoluto presenta il più alto numero di specie: essa ospita circa la metà delle specie vegetali e circa un terzo di tutte le specie animali attualmente presenti in Europa.”
Per quanto riguarda la biodiversità animale, si stima che in Italia vi siano 58.000 specie (il più alto numero in Europa!), con la presenza di tante specie endemiche.
Il 98% di questo totale è costituito da Invertebrati (55.000 specie), Protozoi (1.812 specie) e Vertebrati (1.258 specie). Il phylum più ricco, con oltre 46.000 specie, è quello degli Artropodi, di cui fa parte anche gli Insetti.
In particolare, la fauna terrestre è costituita da circa 42.000 specie finora identificate, di cui circa il 10% sono di particolare importanza in quanto specie endemiche.
Le specie che vivono negli habitat d’acqua dolce (esclusi i Protozoi) sono circa 5.500, ovvero quasi il 10% dell’intera fauna italiana.
Infine, vi sono in Italia più di 9.000 specie di fauna marina e, data la posizione geografica dell’Italia, è probabile che esse rappresentino la gran parte delle specie del Mediterraneo.
Passando alla biodiversità del mondo vegetale, la flora vascolare italiana comprende quasi 7.000 specie, di cui il 16% sono specie endemiche.
Sempre dai dati Ispra infatti si evince che: sono 1020, circa il 15% del totale, le specie vegetali superiori che ora sono minacciate di estinzione. Per le piante inferiori, il 40% di alghe, licheni, muschi, felci è in pericolo. Per le specie animali, la metà dei vertebrati presenti in Italia è minacciata d’estinzione cosi come circa un quarto degli uccelli. Tra gli anfibi: due specie su tre sono minacciate.
CAUSE E SOLUZIONI
Ad oggi il rischio di perdere questa enorme ricchezza è alto: come già accennato l’utilizzo intensivo del nostro territorio, la frammentazione degli habitat, l’uso indiscriminato di composti chimici, lo sfruttamento delle risorse nonché atti di bracconaggio e scarse informazioni stanno mettendo a dura prova la capacità di sopravvivenza di tantissime specie.
L’Unione Europea al fine di preservare e conservare l’ambiente, le specie vegetali e animali ha emanato decreti e leggi che attraverso progetti di tutela e conservazione ambientale, divulgazione scientifica rivolta a stati, regioni e comuni; attività che portano, attraverso la partecipazione del cittadino, ad una maggior sensibilizzazione; sta tentando di non perdere il patrimonio naturalistico presente nel nostro continente.
Tra queste leggi, recepite anche nel nostro paese le più importanti sono:
DIRETTIVA HABITAT 92/43/CEE per la conservazione degli ecosistemi
DIRETTIVA UCCELLI 147/2009/CEE per la tutela dell’avifauna
VARIE LEGGI REGIONALI PER LA FAUNA MINORE per la tutela di micro- mammiferi, insetti, artropodi, anfibi, rettili e molluschi.
LE LISTE ROSSE – IUCN
La IUCN (l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) fondata nel 1948 e con sede in Svizzera, è l’organizzazione non governativa che ha l’obbiettivo di “influenzare, incoraggiare e assistere le società in tutto il mondo a conservare l’integrità e diversità della natura e di assicurare che ogni utilizzo delle risorse naturali sia equo e ecologicamente sostenibile”.
Conta circa 1000 membri comprendenti stati, agenzie governative e non; in Italia ne fanno parte la Direzione per la Protezione della Natura e il Ministero dell’Ambiente.
La commissione per la sopravvivenza delle specie della IUCN, si occupa di redigere e aggiornare la IUCN Red List of Threatened Species o Lista Rossa IUCN delle Specie Minacciate, ossia l’elenco delle specie a rischio estinzione a livello globale e in particolare anche in Italia.
Identificando le minacce e le cause unitamente alla creazione di progetti di conservazione, segue quindi il tentativo di riportare tali specie entro range di popolazione accettabili. Attraverso categorie e criteri particolari della IUCN, è stata redatta una scala di valutazione dei rischi estinzione designando 11 categorie:
EX- ESTINTO
EW – ESTINTO IN AMBIENTE SELVATICO RE – ESTINTO NELLA REGIONE
CR – IN PERICOLO CRITICO EN – IN PERICOLO
VU – VULNERABILE
NT – QUASI MINACCIATA
LC – MINOR PREOCCUPAZIONE ND – CARENTE DI DATI
NA – NON APPLICABILE NE – NON VALUTATA
“Per essere inclusa nella categoria di minaccia più alta (in Pericolo Critico) il declino della popolazione di una determinata specie, deve essere superiore all’80% in un periodo di 10 anni o 3 generazioni.”
Di seguito vi è un elenco di alcune delle specie CR (42 specie totali), EN (75 specie totali) e VU (113 specie totali) in Italia, tratto dal sito della IUCN; alcune a noi più note altre alle quali sicuramente non avremmo mai pensato.
Risulta quindi di fondamentale importanza preservare il patrimonio naturalistico del nostro pianeta. Ogni forma di vita ha la necessità che vengano messe in atto tecniche di gestione che ne tutelino e ne conservino l’habitat al fine di mantenere alti i livelli di Biodiversità del nostro paese.
Articolo di Sara Boninsegna
FONTI:
http://www.isprambiente.gov.it/it/temi/biodiversita/le-domande-piu-frequenti-sulla-biodiversita/ come-si-presenta-la-situazione-della-biodiversita-in-italia
http://www.isprambiente.gov.it/it/temi/biodiversita/le-domande-piu-frequenti-sulla-biodiversita/quanta-biodiversita-abbiamo-nel-mondo-quanta-ne-perdiamo
Fai clic per accedere a fauna.pdf
http://repository.ias.ac.in/72925/
http://repository.ias.ac.in/96081/
http://www.iucnredlist.org/
http://www.iucn.it/index.php
Seguici sui socialArticolo scritto da un nostro associato o un collaboratore esterno dell’Associazione ETICOSCIENZA