Articolo di Diego Parini, nostro associato che ha superato con successo il corso di formazione in Comunicazione e Divulgazione Scientifica.
L’accoppiamento è un atto semplice con il più importante risultato possibile, produrre le nuove generazioni. Gli animali si trovano spesso davanti a questa domanda cruciale: come combinare i propri geni con quelli di un altro individuo, in modo tale da ottenere una prole con il più grande vantaggio genetico possibile?
Per comprendere al meglio il complesso mondo del comportamento sessuale bisogna partire dalle fondamenta genetiche. L’investimento gametico identifica i ruoli nei due sessi. Nella maggior parte delle specie animali vengono prodotte due tipologie di gameti: i maschi producono gameti piccoli e mobili, chiamati spermatozoi, le femmine invece, producono gameti grossi, ricchi di nutrimento e relativamente poco mobili, chiamate cellule uovo. Per definizione, il gamete è la cellula riproduttiva aploide prodotta nella meiosi, successivamente, due gameti si uniranno per produrre uno zigote, diploide, il quale si svilupperà in nuovo individuo. Da questa premessa è possibile capire che la femmina è il sesso che investe di più nella produzione dei gameti, per questo motivo, dovrà proteggere con molta cura il suo investimento, mentre il maschio ne sarà meno interessato. La femmina quindi sarà molto più selettiva nella scelta del partner che fertilizzerà i suoi gameti, mentre il maschio si accoppierà indiscriminatamente. Questo però non è sempre vero, infatti il maschio, nelle specie monogame in cui si prende cura della prole, diventa molto selettivo.
L’accoppiamento può avvenire secondo diversi sistemi nuziali. Troviamo: specie monogame, nelle quali l’accoppiamento avviene tra un singolo maschio e una femmina. Specie poligame, in cui l’accoppiamento avviene tra un singolo maschio, generalmente o possessore di un ricco territorio o dominante con un harem, e molte femmine. Specie poliandre, molto rare come ad esempio le api, nelle quali è presente una sola femmina e molti maschi. Infine abbiamo le specie poliginandrie, in cui l’accoppiamento avviene tra più maschi e più femmine.
Tutto ciò non è sempre rose e fiori come ci si può aspettare, infatti il mondo animale è molto vario soprattutto quando si parla di riproduzione. Ad esempio, in alcune specie considerate socialmente monogame, la genetica mostra un quadro decisamente diverso. L’accoppiamento extra-coppia, in specie monogame, è una pratica molto frequente, non a caso nella maggior parte dei discendenti, il padre risulta geneticamente diverso da quello “ufficiale”. Questo perché la femmina si accoppia con diversi maschi nel corso della stagione riproduttiva, in modo da aumentare la diversità genetica della propria prole e, tornando al discorso dell’investimento, tutelarsi nel caso in cui avesse scelto un compagno non adatto o nel peggiore dei casi infecondo. Allo stesso modo il maschio non resta a guardare, infatti si riproduce con diverse femmine per aumentare il numero di figli che avrebbe avuto con solo un accoppiamento.
Come avviene la scelta del partner? Negli animali che si riproducono sessualmente, la scelta del partner è un processo con il quale gli individui di un determinato sesso, guadagnano maggiore fitness preferendo l’accoppiamento con un individuo piuttosto che un altro. E’ quindi necessario per un individuo del sesso opposto (quello che verrà scelto) segnalare la propria attrattività, in modo tale che chi sceglierà, sarà in grado di valutare la qualità e la compatibilità del potenziale partner. I caratteri e i comportamenti che influenzano l’attrattività sono i cosiddetti caratteri sessuali secondari, i quali vengono selezionati dalla selezione sessuale. Molti dei caratteri migliori come odori, suoni, comportamenti, display visivi, strutture morfologiche e cosi via sono stati sezionati poiché, chi li portava, veniva scelto più facilmente dalla compagna. Questi segnali sono molto costosi, infatti la produzione è energeticamente dispendiosa e necessita di un grosso sforzo di mantenimento. Inoltre, possono essere costosi, non per un fatto “economico”, ma perché attirano predatori e parassiti. Infatti, molti ornamenti possono mettere l’animale in forte rischio di predazione a causa dei colori molto vistosi o della ridotta mobilità causata dall’ornamento. Nondimeno, un individuo che non riesce a difendersi dai parassiti presenterà, ad esempio negli uccelli, una colorazione del piumaggio più scuro, meno lucente. I portatori onesti di “geni buoni” saranno coloro che presenteranno un piumaggio più luminoso. Quindi, riuscire a sopportare tutti questi costi, è una misura veramente onesta delle capacità fisiche e metaboliche dell’individuo. Ma, come accennato precedentemente, nel mondo animale non sempre va tutto secondo i piani. Il forte rischio del maschio di non avere la possibilità di riprodursi e nella femmina, il rischio di aver scelto il maschio sbagliato, porta ad una forte disonestà. Il primo caso è una finta rappresentazione delle proprie qualità genotipiche oppure un finto possesso di determinate risorse. Il secondo caso, la femmina, incerta delle qualità del partner scelto, si accoppierà con altri maschi. La femmina nasconde queste copule extra-coppia per proteggere il suo nido dalla perdita di interesse nelle cure parentali del maschio “tradito” e dall’infanticidio; i maschi di molte specie infatti, uccidono i piccoli se sono incerti della paternità.
Concludendo, lo scambio di tutti questi segnali e informazioni tra maschi e femmine viene definito corteggiamento, caratterizzato da un moltitudine di rituali propri di ogni specie, ognuno con l’unico scopo di farsi scegliere e riprodursi.
Diego Parini
Seguici sui socialArticolo scritto da un nostro associato o un collaboratore esterno dell’Associazione ETICOSCIENZA