PROTEGGIAMO LA PELLE, MA ANCHE I MARI. Le migliori marche per le crema solare
La barriera corallina rappresenta un patrimonio fondamentale per la biodiversità degli oceani e della Terra e un sostegno economico per l’Uomo. Negli ultimi anni però questi fantastici ecosistemi sono sempre più a rischio e stanno piano piano scomparendo. La prima causa è il cambiamento climatico che con il riscaldamento delle acque e l’acidificazione dei mari e oceani destabilizza la simbiosi tra il polipo del corallo e le alghe unicellulari che sono la colonna portante dell’ecosistema corallino. Ma su scala locale anche altri agenti possono danneggiare i coralli. Uno di questi sono proprio i composti contenuti nella crema solare. Secondo i primi studi sull’impatto negativo delle creme solari disperse nell’acqua, è emerso che ogni anno vengono rilasciate dalle 4 alle 6 mila tonnellate di creme solari nelle aree delle barriere coralline e circa 14 mila nei mari. Perché? Tra le sostanze chimiche che molte creme solari utilizzano come filtro per i raggi solari, alcune, come l’ossibenzone, danneggiano il DNA dei coralli impedendone il normale sviluppo. I filtri chimici possono favorire lo sviluppo di virus dei coralli e quindi di stati patologici, e facilitare il fenomeno dello sbiancamento che è il risultato della rottura della simbiosi alga/corallo (fonte: link). Per far fronte a questo problema, alcuni paesi come le Hawaii e le isole caraibiche dal 2021 vieteranno l’utilizzo e la vendita di creme solari nei loro territori. Ma il problema non è solo dei paesi che HANNO le barriere coralline, infatti i mari sono tutti collegati, e, come i rifiuti, ciò che entra dal Mediterraneo arriverà prima o poi nell’oceano, e, da lì, ovunque. Ma la protezione ai raggi UV è fondamentale per la nostra salute e non metter creme solari non è chiaramente la soluzione al problema. La decisione non deve essere così drastica, perché esistono tantissime marche di creme che possono andare d’accordo anche con l’ambiente, non intaccando i mari e le barriere coralline.
Evita i filtri solari contenenti vaselina, comunemente noto come olio minerale , che impiega anni per biodegradarsi e sono noti per essere dannosi o fatali per la vita acquatica e gli uccelli acquatici. Evita i filtri solari con un alto contenuto di ossido di zinco e biossido di titanio. Il primo è fortemente coinvolto nello sbiancamento dei coralli (fonte: link). Il secondo, invece, è un minerale non si biodegrada e si trova a reagire nell’acqua di mare calda per formare perossido di idrogeno, un composto dannoso per tutta la vita marina. Evita l’ossibenzone e l’ottinoxato, le due sostanze chimiche recentemente vietate alle Hawaii che si ritiene causino lo sbiancamento dei coralli.
Alcuni esempi di marche che offrono un’alta protezione UV e sposano il benessere dei mari sono: – Suntribesunscreen, creata da surfisti che protegge la pelle e non danneggia i mari. – Avene che pur essendo una multinazionale mi ha stupito positivamente. Con il progetto ‘Skin protect-Ocean respect’ garantisce filtri solari a ridotto impatto sull’ambiente marino, usando packaging con cartone certificato FSC, eliminando il foglietto illustrativo e appoggiando progetti ad hoc come il Pur Corail in Indonesia. – Anche l’italiana Davines punta a filtri di nuova generazione a base di ingredienti naturali per solari ‘Conscious sunscreen’, realizzati con ingredienti naturali di presidio slowfood. 72% sono ingredienti di origine naturale e il packaging, in plastica PE bio-based dei flaconi, interamente riciclabile, è infatti proveniente da fonti rinnovabili di origine vegetale. – Incredibilmente anche Nivea, nonostante per certi aspetti non appaia come un marchio del tutto sostenibile, sembra essere delle meno inquinanti! Altri marchi per la crema solare eco-friendly sono: MarineCare (italiana, con certificazione dell’Università Politecnica delle Marche), Goddess Garden Organics, Clarins e Raw Elements.
Quindi, facciamo attenzione quando scegliamo la nostra crema solare!
chi siamo
ETICOSCIENZA
ETICOSCIENZA
Associazione di Etologia Etica®
Divulgazione scientifica, ricerca naturalistica, corsi di formazione, eventi, seminari universitari, educazione ambientale e sostegno a progetti di conservazione.
Laurea Magistrale in Evoluzione del Comportamento Animale e dell’Uomo presso l’Università di Torino. Dopo aver svolto uno stage formativo presso il “Bioparc Valencia” (Valencia, Spagna) ed essere stata guida naturalista e ricercatrice presso “Monkeyland Primate Sanctuary” (Plettenberg Bay, Sudafrica), ha ricoperto il ruolo di Wildlife Manager presso “Kids Saving the Rainforest – Wildlife Sanctuary and Rescue Center” (Quepos, Costa Rica). E’ stata finalista nazionale del contest di comunicazione scientifica “Famelab 2018” ed ha partecipato come relatrice a TEDxRovigo 2019. Dal 2019 è guida escursionistica ambientale certificata e socia della Società Italiana di Etologia. Nel 2020 ha ottenuto l’attestato FGASA come guida safari in Africa e il certificato di Track and Sign da Cybertracker level I. Attualmente si occupa di divulgazione scientifica presso l’Associazione ETICOSCIENZA. Da marzo 2021 è stata nominata all’interno del Consiglio di Amministrazione del Bioparco di Roma.