Articolo di Sofia Bertaso, che ha frequentato e superato il corso di divulgazione scientifica di ETICOSCIENZA
Molto spesso capita di leggere sui social quesiti del tipo: “Dove posso trovare un cucciolo di taglia piccola, massimo 2 kg colore beige da regalare a mio figlio?” oppure ancora “Vorrei regale a mia madre/sorella/amico un cucciolo poiché il suo è appena morto e lo vedo così triste…” oppure arriva direttamente la chiamata del nuovo proprietario che chiede: “Buongiorno, mi scusi ho adottato un cucciolo ma ho un problema fa le pipì ovunque, come posso insegnargli a farla sulla traversina?”
Tanto per cominciare, la missione ad oggi rimane sempre la medesima: divulgare, far conoscere ai neo-proprietari o ai proprietari di animali cos’è un animale, in questo caso il cane. Un cane è un individuo unico ed irripetibile dotato di emozioni, tendenze, esigenze fisiologiche, è dotato di mente che utilizza e che vuole utilizzare, un cane ama correre, sporcarsi, nuotare e rotolarsi nel fango.
Un animale non potrà mai essere perfettamente pulito, pettinato, profumato, se lo volete vedere felice.
Un cane felice non è un cane che non fa nulla sul divano tutto il giorno o che mangia a sproposito, un cane felice è un cane che esce di casa anche con la pioggia, fa esperienze, lavora, risolve problemi, sbaglia, impara, apprende, si confronta e si scontra.
Un cane a prescindere dalla razza età, colore del mantello, dimensione non è un oggetto da regalare né a Natale, né a Pasqua né per nessun altro motivo.
L’adozione di un animale, un cane in questo caso, va ponderata, va valutata e non è una scelta da prendere alla leggera. Un cane ti cambia la vita e può farlo in due modi, in bene o in male. In alcuni casi se non si fanno scelte adeguate e non ci si affida ad un esperto del settore può diventare un vero incubo ed è proprio a quel punto che si ritrovano cani costretti a stare in gabbia o in giardino o in casa perennemente rinchiusi, cani privati di qualsiasi interazione sociale con l’uomo o con i propri simili.
Proprietari che non escono di casa perché hanno paura della reazione del proprio cane, ormai non più 2 kg, ma 40 kg che non lo sanno più gestire al guinzaglio.
Un cane non è un gioco per vostro figlio, non è una “compagnia” è un essere vivente con le sue motivazioni, emozioni ed esigenze specifiche. Dire “no” non farà di voi dei cattivi genitori, figli o nonni, ma solo delle persone capaci di veicolare il messaggio corretto ai vostri figli facendoli crescere consapevoli che dall’altro lato del guinzaglio hanno un essere vivente e non un pupazzo.
Adottate con consapevolezza!
Articolo scritto da un nostro associato o un collaboratore esterno dell’Associazione ETICOSCIENZA
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