Articolo di Alessandro Di Bello, nostro associato che ha seguito il corso in Comunicazione e Divulgazione scientifica.
Che cosa è il plancton ? Sembra una domanda facile ma la risposta non è banale come sembrerebbe. Per plancton intendiamo un gruppo di organismi molto diversi tra loro la cui somiglianza sta nel fatto di essere sospesi in acqua e non avere capacità di movimento autonoma. Questo significa che si trovano semplicemente in sospensione nella colonna d’acqua e si lasciano trasportare dalle correnti. Il plancton che troviamo in mare si può dividere in due grandi categorie, il Fitoplancton e lo Zooplancton.
Come ci suggeriscono i nomi il Fitoplancton rappresenta la parte algale del plancton, ovvero tutti quegli organismi vegetali in grado di fare fotosintesi. Infatti queste microalghe si trovano nella parte più vicina alla superficie dell’acqua. Lo Zooplancton invece rappresenta la parte animale, consideriamo sempre organismi piccolissimi ma che in questo caso si nutrono di altro plancton.
Entrambi questi due gruppi hanno moltissima importanza all’interno degli ecosistemi, infatti essi costituiscono una delle fonti principali di nutrimento per pesci e balene. Il loro effetto non si limita localmente ai loro habitat, i fitoplancton in particolare sono fondamentali per ogni forma di vita sulla Terra.
Diversi studi hanno portato alla conclusione che l’oceano contribuisce alla formazione di circa l’80% dell’ossigeno presente nell’atmosfera terrestre, questa capacità viene proprio dai plancton algali. Essi tramite la fotosintesi non solo producono ossigeno ma assorbono anche anidride carbonica, svolgendo un lavoro importantissimo. A differenza delle normali foreste, dove la CO2 intrappolata negli alberi viene rilasciata con la loro morte, il plancton trascina con sè una parte di anidride carbonica sul fondo, rendendo il processo di fotosintesi ancora più utile.
Queste forme di vita sono però molto sensibili ai cambiamenti delle acque in cui si trovano, cambiamenti di temperatura, di acidità o di salinità delle acque degli oceani comporta la morte di queste colonie con una conseguente diminuzione della produzione di ossigeno. Ogni volta che respiriamo dovremmo ringraziare i nostri oceani, che silenziosamente mantengono un equilibrio sempre più precario.
Alessandro Di Bello
Fonti
Lindsey R., Scott M, 2010, “What are Phytoplankton?”, NASA Earth observatory
National Geographic resource library, “Plankton”.
Poppick L., 2019 “The Ocean is Running out of Breath, Scientists Warn”, Scientific American
Articolo scritto da un nostro associato o un collaboratore esterno dell’Associazione ETICOSCIENZA