PELI E PIUME: L’ABBIGLIAMENTO DEGLI ANIMALI CONTRO CALDO E FREDDO

Noi esseri umani ci affidiamo a vestiti, riscaldamento e aria condizionata per proteggerci dalle
temperature estreme. Per gli animali, invece, l’isolamento termico è una questione di
sopravvivenza che dipende da strategie affinate nel corso dell’evoluzione. Essi hanno sviluppato
strategie incredibili per affrontare il gelo dell’inverno e il caldo torrido dell’estate, sfruttando armi
naturali come peli e piume (e molte altre!).
Molti mammiferi possono modificare l’isolamento offerto dalla pelliccia attraverso la piloerezione,
un meccanismo che fa rizzare i peli aumentando lo spessore dello strato isolante (come la nostra
pelle d’oca). Quando fa freddo, un’erezione parziale aiuta ad aumentare lo spessore del pelo per
trattenere il calore corporeo, mentre, in condizioni di caldo estremo, portare i peli in posizione
verticale può facilitare la dispersione del calore. Anche il tipo di pelo fa la differenza: negli animali
di razza angora o nelle pecore, il sottopelo lanoso presenta un canale interno vuoto che trattiene
l’aria e limita la dispersione del calore.

Un esempio affascinante è quello delle renne della foresta finlandese (Rangifer tarandus L.), che in
inverno sviluppano una pelliccia composta da strati spessi di peli principali e un sottopelo
lanuginoso, offrendo una protezione straordinaria contro il gelo estremo.
Potrebbe sembrare controintuitivo, ma anche molti animali del deserto possiedono un pelo folto,
specialmente sul dorso. Questo strato isolante riduce l’assorbimento di calore dall’ambiente
esterno e protegge l’animale dal surriscaldamento.

Inoltre, il colore del mantello gioca un ruolo fondamentale: i corpi chiari riflettono la luce solare,
mentre quelli scuri assorbono più calore. Ecco perché molte specie desertiche sono di colore

chiaro, mentre gli animali delle regioni fredde possono avere una pelliccia più scura per catturare
più calore del sole.
Questo principio è evidente nelle farfalle artiche, che sfoggiano una colorazione scura per
trattenere il calore necessario alla sopravvivenza.
Anche gli uccelli hanno la loro particolare arma di termoregolazione: le piume. Gonfiandole,
possono intrappolare aria e creare uno strato isolante che riduce la dispersione del calore. Inoltre,
possiedono una ghiandola uropigea, che secerne una sostanza oleosa per rendere le piume
impermeabili, mantenendo intatto il loro potere isolante anche sotto la pioggia o dopo
un’immersione.

Questi straordinari meccanismi di adattamento hanno permesso agli animali di sopravvivere per
millenni, ma oggi sono messi a dura prova. Il riscaldamento globale, la deforestazione e le attività
umane stanno modificando gli habitat a un ritmo senza precedenti, rendendo più difficile per molte
specie adattarsi. La natura ha impiegato milioni di anni per creare strategie di sopravvivenza
perfette che non possono essere adattate con la stessa rapidità con cui vengono modificati gli
habitat.
Sta a noi assicurarci che possano continuare a funzionare. Proteggere la biodiversità significa
preservare questi delicati equilibri, che non solo permettono agli animali di sopravvivere, ma
contribuiscono alla salute dell’intero pianeta.

Articolo di Maddalena Fezzi


Bibliografia

  • Pat Willmer, Graham Stone, Ian Johnston – Fisiologia ambientale degli animali. Zanichelli,
    2003
  • Konig, Liebich – Anatomia dei mammiferi domestici. Piccin, 2016
  • Federica Pirrone, Animali che infoltiscono il pelo in Kodami, 2 gennaio 2023
  • Mota-Rojas, D. et al. Efficacy and Function of Feathers, Hair, and Glabrous Skin in the
    Thermoregulation Strategies of Domestic Animals. Animals 2021; 11(12):3472

Autore

Articolo scritto da un nostro associato o un collaboratore esterno dell'Associazione ETICOSCIENZA